Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXV, Nr. 270 – ottobre 2021  -  52 Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest/Ungheria


Sulla Santa Croce                                            https://issuu.com/krisztusvilaga/docs/krisztus_vilaga-10_2021
La chiesa della Santa Croce di Csíkszereda oggi è appena visibile dagli edifici colossali, eppure guarda indietro su un passato decente. Nel suo ambiente moderno attira l’attenzione dei passanti, che la sua vita non è iniziata oggi, anche se è rimasto indietro nella sua crescita rispetto all’ambiente, la sua persistente resistenza preserva dei valori storici, anche con la sua presenza silenziosa.

Quando è iniziata la costruzione della chiesa? Risposta: Nel 1751.
La prima menzione diplomatica di Csíkszereda risale al 1558, come città borgo, non avendo ancora chiesa propria con fedeli quasi tutti cattolici ungheresi, poteva usare la cappella del castello Mikó, dove lavorava anche un sacerdote militare per un secolo.
Nel 1751 tuttavia fu istituita una parrocchia indipendente per  la popolazione cattolica ungherese.

A quale vicina chiesa madre apparteneva prima del 1751?
Risposta: Alla chiesa madre San Pietro e Paolo di Csíksomlyó.
La città, invece, aveva una piccola cappella nel area del parco centrale odierna e l’università Sapienza.

Come si chiamava la cappella? Risposta: Il nome di Domina Beata della Falce.
All’inizio del secolo XX, nella tragedia, rammentata oggi quale “incendio”, è stata bruciata la parrocchia e la casa del cantore. Purtroppo è andato a finire anche l’archivio. Anche la chiesa è stata danneggiata, ma è rimasta, essendo costruita da pietra e le truppe di scasso non potevano rovinarla del tutto. Poi la maggior parte della popolazione sicula fu costretta a fuggire, anche la famiglia del futuro vescovo Márton Áron, più di loro a Hajdúnánás. I lavori di ricostruzione sono stati ritardati a causa della prima guerra mondiale, ma alla fine erano in grado di mettere tutto a posto. Nel 1949 era tenuta la prima cresima da Msg. Márton Áron.

In che anno è avvenuto il tragico incendio? Risposta: Nel 1916.
Questa chiesa di 270 anni ha guadagnato il suo nome, era degno la scelta del suo nome.

Quando si celebra il giorno di congedo della chiesa? Risposta: Il 14 settembre.

La chiesa Magna Domina Hungarorum di Csíkcsomortán compie trent’anni – pensieri retrospettivi

Saluto con rispetto e amore i cari fratelli festeggianti, soprattutto i trentenni.
Ho ricevuto con emozione il carico del nostro parroco, per comprendere gli eventi e ricordi assai importanti della vita storica del nostro villaggio quale testimone, partecipante e festeggiante.

Come sappiamo, i ricordi s’imbelliscono col tempo, e se li metteremmo insieme, sarebbe sufficiente anche per un romanzo, perciò, quando presenterò la mia piccola parte della storia, chiedo a ciascuno di voi di pensare quello che ha vissuto personalmente, ed e rimasto il suo caro evento, gioia.
Penso che una serie di iniziative di costruzione di chiese siano state espresse in molte famiglie. Da noi parlavano di otto iniziative. Quale minorenne, era difficile immaginare, ma pian piano ho capito, che nei tempi difficili parlare sulla chiesa, fede, religione non era per niente semplice.

In questi anni ai quali i settantenni possono ricordare ancora, in fondo alla strada della Chiesa, dava luogo per le catechesi, ore di preghiere (dove ero già partecipante anch’io) la casa rustica dei miei nonni (Orbán) da parte della madre (allora nr. 125, oggi 112), più tardi, ormai negli anni ottanta anche per le sante messe, col nome di Betlemme, dove la famiglia grande, “santa” dei fedeli potevano radunarsi sotto le ali dei padri francescani. Da qui è partito poi trent’anni fa il corpo di ordinazione della nuova chiesa, Magna Domina Hungarorum, guidato dal vescovo d’allora, Msg. Bálint Lajos.
Mi sono informata dal ormai defunto László Károly, che la chiesetta del villaggio che situava al terreno triangolare sotto la Campanile accanto la strada Principale era demolita nel 1935, perché il ruscello Aracs, che ogni volta l’ha inondato col acqua, rendendola impossibile operare. Durante gli anni scolastici vedevo anch’io il panorama del mare di ghiaccio della strada Principale. Era quindi comprensibile la volontà di costruzione una chiesa, perché pulsava la vita nelle vene, malgrado che tale piccola località sfidava con la distruzione del villaggio alla fine degli anni ‘80. Vi ricordate…?
In tale situazione storica ha messo la mano il Dio Onnipotente, e se occorreva, anche al prezzo di compromessi, ma ha riunito la volontà di costruzione della chiesa sotto la guida del parroco Gergely István. Sono iniziati delle preparazioni febbrili, ciascuno donava dai propri beni come poteva, chi fisicamente, chi spiritualmente, dal cuore, con preghiera, più tardi con un pezzo di mobilia, una stufa, ecc. sorreggeva l’attività creatrice. C’era bisogno di ogni mano, e c’era sempre una mano libera, che aiutava, là, dove c’era il bisogno. Il lavoro andava avanti con un cuore e un'anima sola.
 Nel settembre del’88 sono iniziati le veglie di Csíktaploca. Alla fine del ’89 il nostro parroco ha organizzato i piccoli gruppi di base. In questo mi sono immersa quale collaboratrice e sono rimasta per anni.

Penso con nostalgia, quando con qualcuno dei miei gruppi pregavamo saldamente accanto le pietre angolari o più tardi accanto le mura della chiesa in costruzione anche se nella tempesta, eppure abbiamo organizzato delle veglie nella cappella Salvator per la preparazione della dimora corporea-anima-spirituale.
Sono stati dei momenti toccanti nel tempo d’estate, quando in Mezzogiorno, nel campo, si vedevano anche gli altri, come mettono giù gli strumenti di lavoro e stanno pregando l’Angelus, in comunione, sotto la tenda libera del Signore, affinché la vita di Gesù s’incomincia di nuovo nella nostra vita con la Madonna…
Il 28 giugno, giorno di santificazione della nostra cattedrale di Gyulafehérvár, i fedeli di Csomortán festeggiavano una doppia festa, la santificazione anche della propria chiesa. Sia gratitudine e gloria a Dio Onnipotente, e rispetto e grazie a tutti, che hanno donato da sé stessi per la creazione della casa di Dio.

Per il futuro: forse, sarebbe bello indicare il luogo sacrale della chiesetta avuta sotto la Campanile…

Csíkcsomortán in festa https://romkat.ro/2021/10/10/csikcsomortan-unneploben/

Da noi, ungheresi, è una bella tradizione di festeggiare sia la giornata di nascita che l’onomastico.
Nel caso di una chiesa la comunità festeggia il giorno della santificazione e quella del patrono del nome.
Il 10 ottobre 2021 in tale senso ha festeggiato Csíkcsomortán una doppia festa: il trentennio della santificazione della chiesa e la festa della sua patrona, Magna Domina Hungarorum.
Questa doppia festa si è arricchita con altri due eventi, che nella vita sono singolari: ci ha visitati per prima volta il nostro nuovo vescovo ausiliare, il reverendissimo dr. Kerekes László, che l’ha consacrato il seminarista dell’anno libero, Kádár János Győző quale accolito.
Oggi la campana di mezzogiorno suonava diversa, con una voce più dolce e intima. Anche la rugiada mattutina lasciò andare la sua presa quando doveva andare alla messa festiva. I fedeli erano vestiti di festa per la celebrazione, si poteva vedere anche da lontano che stavano andando al tempio. C'era un sorriso sui  volti, un caloroso benvenuto l'uno all'altro, la pace nei loro cuori e qualche inspiegabile santa anticipazione.

Anche la chiesa era vestita in abiti di festa da mani diligenti, il gruppo del Rosario sintonizzava pregando la gente ai successivi eventi, siano i locali che degli ospiti. L’assistenza numerosa si è arruolato dignitosamente nella chiesa affollata seguendo la croce imbellita dai fiori. La linea è stata chiusa dal vescovo ausiliare. Il Sole cominciava a splendere, rendendo la festa ancora più brillante. Così si è cominciata la santa messa, fonte e culmine della nostra cristianità. Nei cuori regnava una commozione, si sentiva che il cielo tocca ora la terra, festeggiando insieme a noi. I volti cantanti brillavano di gratitudine e gioia, sotto la guida dei maestri di Csíksomlyó il gruppo dei piccoli “Orfani” e artisti giovani locali sintonizzavano alla felicità celeste. I chierichetti, delitti di Gesù, che affollavano anche adesso l’altare, annunciavano la buona novella con la propria presenza. Da loro sono usciti i primi due lettori, che hanno servito con serietà incantevole.

La santa messa episcopale è stata una grazia speciale, come raramente accade l’opportunità, inoltre, l'inaugurazione d’accolito, che non è una proprietà delle chiese rurali. La grazia scorreva in ogni momento. La voce gentile del Vescovo ha toccato il cuore della gente che ha sottolineato l'importanza dell'unità e della vita comunitaria nelle famiglie e nella chiesa.

Maria Hajnalka Bakó, ringraziando al vescovo i lunghi anni di servizio camilliano, ha letto i suoi pensieri retrospettivi sul giubileo dei 30 anni della dedicazione della chiesa, poi Ferencz Réka, artista di recitare poesie del nostro villaggio (alunna al liceo), ha concluso la festa rafforzante, rallegrante e santificante del cuore e dell’anima con la poesia La Maria nera di Juhász Gyula.

* L’8 di ottobre si è tenuta la XI conferenza di Via Mariae nella Casa Diocesana di Csíksomlyó.  

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


<< novembre 2021

settembre 2021 >>