Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XII, nr. 113 - 2008 gennaio

Affidiamoci la Vita di nuovo a Cristo!

 

Il 2008 nasconde a noi tanti regali. Riferirei solo a tre di loro: 1, Quest’anno sarà l’anno della Bibbia, 2, nella grotta di Lourdes 150anni fa, la Madonna si è dichiarata quale „Immacolata concezione”, e 3, nell’arcidiocesi di Alba Iulia sarà il quinto e l’ultimo anno di preparazione per l’anno giubilare millenaria della sua fondazione (1009) da Santo Stefano, re d’Ungheria.

„L’anno giubilare ufficialmente apriremo a Csíksomlyó, davanti i piedi della Madonna il 13 settembre 2008, il giorno onomastico di Lei e concluderemo a Gyulafehérvár/Alba Iulia, il 29 settembre 2009, nella cattedrale millenaria, attorno la festa dell’arcangelo San Michele.

Secondo il Progetto Pastorale Diocesano, il tema del quarto anno era: La nostra Vita con il Gesù sofferente… La domanda grande dell’umanità non è l’esistenza di Dio, perché quella è una verità per sé. Il Concilio Vaticano I (DS 3026) l’ha elevato la dichiarazione di San Paolo quale mistero: l’uomo lucido riconosce il Creatore nel mondo creato. Colui che non lo riconosce, o non usa la sua mente, ossia è ostacolato moralmente. Secondo San Paolo a loro non c’è rimedio (Rom 1, 19-21). Per i nostri fedeli l’esistenza di Dio non significa un problema. Però ogni uomo durante la sua vita incontra la domanda dell’esistenza. Se Dio è il nostro Padre celeste amorevole, come ha tollerato la sofferenza e la morte sulla croce del suo Santo Figlio, come subisce la miseria e la malvagità che regna il mondo?

Nell’Antico testamento si occupa il libro di Giobbe con il tema del sofferente innocente. Dio mette alla prova il Giobbe paziente. Perde tutto, è malato grave, ma il peccato non disturba la sua coscienza. Alla fine prende parola con Dio. Gli esige di giustificarsi per il suo modo di agire. La risposta divina avverte così Gobbe: se sarebbe capace di prendere in mano l’impegno della Provvidenza, il mantenimento del mondo, allora si potrebbe parlare a pari. Giobbe riconosce che egli, quale creatura si può chinarsi solamente davanti il Dio incomprensibile.

Gesù Cristo fa lo stesso durante il suo cammino insegnante. Spiega, che i disastri e le catastrofe (il cieco nato Gv 9, i pellegrini fatti uccisi da Pilato, e coloro sopra i quali rovinò la torre di Siloe Lc 13, 4) non sono dei castighi divini, ma dei segni che avvertono alla conversione: „Credete che quei Galilei, fossero più peccatori di tutti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13, 4).

Anche i Padri si sono occupati con il tema. Anche loro costatano che si tratta di un mistero di fede. L’apologetica (difesa della fede) riferisce che siamo figli di Dio. Dobbiamo accettare con fiducia filiale le decisioni di Dio, anche se non possiamo comprenderle. Un bambino chiede piangente il fiammifero ed il coltello per giocare, ma non lo riceve. Solo d’adulto comprende il comportamento saggio dei suoi genitori… San Francesco, il primo stigmatizzato, che aveva parte delle sofferenze del Signore Gesù, portava le sue sante piaghe del nostro Signore con gioia. Ma pensiamo ai nostri sacerdoti e fedeli della nostra diocesi, prima di tutto al grande vescovo Márton Áron, che hanno subito abitazione forzata, persecuzione per Gesù Cristo, perché i fedeli, i martiri non l’hanno considerato le loro sofferenze e la morte quale tragedia, bensì la grazia di Dio…”

(Dr. Jakubinyi György, arcivescovo d’Alba Iulia, lettera circolare di capodanno 2008)

In memoriam: La Maestra (Birta, nata. Zöld Veronika), la Donna Educatrice per generazioni

 

L’ultimo giorno del 2007, il 31 dicembreci siamo resi addio da una madre, a quale possiamo dire con gratitudine: Donna Educatrice per generazioni. Siamo stati venuti a sua tomba, a parlare sui misteri della vita, perché ci ha lasciati i suoi ex piccoli santi con una ricca eredità. Penso che è stato proprio il Bambino di Betlemme a chiamare a Sé perfino il giorno dei piccoli martiri, tanto che Ella è stata la Maestra dei piccoli santi. Posso affermare di essere i suoi piccoli santi, perché Ella ha visto in noi il santo, il maestoso, il futuro, e lo difendeva con un’amore protettivo e benedicente, aumentandolo e educandolo nello stesso tempo. L’ha mantenuto e consolidato il Bambino in noi, per poter stare poi sulla via non sempre piena di luce, perseverando con cuore puro, fiducia e fede.

Ella ha creato e ha rafforzato in noi tante cose, ci ha alimentato alla vita. La sua Opera maggiore era l’amore agli altri, che Lei ha effettuato tra di noi senza riserve. Penso che non sembra esagerato se affermo, che ognuno di noi poteva sentirsi il più importante a fianco di Lei. Era la padrone di un’eccezionale attenzione onorevole, e felice se condivideva. Non l’ha ritenuto per sé l’umanità, i talenti ricevuti da Dio, per la sua “famiglia piccola” anche se avrebbe potuto farlo, bensì li condivisi, senza ristretto, liberamente, con la libertà dell’amore.

Ella conosceva dal di dentro le relazioni intangibili della vita, si è ubbidita a quella voce interiore che per il credente è: servizio di carità divina. Ed Ella serviva. Perciò era capace dedicarsi totalmente accanto la sua famiglia al servizio della comunità di Csíkcsomortán, magnanimamente, umilmente, fino l’ultimo battuto del suo cuore. Ha servito la grandezza divino-umao ai suoi affidati, tramite i suoi piccoli santi fino le loro famiglie, educando, facendo vivere così dei generazioni interi.

Il suo carattere amichevole ha fatto dimenticare le difficoltà. Il suo sorriso si è inciso non solo nei nostri ricordi quale bussola, bensì nei nostri cuori, che ci dice: così vale la pena! Ella ha accompagnato la vita dei suoi piccoli fino l’età adulta, serviva la vita della comunità nella chiesa e nella cultura. Era esempio, forza di mantenimento per generazioni. Le ringraziamo con tutto il cuore!

Durante la sua malattia, ero contenta per aver avuto l’occasione di parlare su tutto questo mistero vissuto insieme. Ci siamo ricordati le giornate piene di gioco ed allegria passati nell’asilo, le bambinate, e l’abbiamo visto di nuovo in essi la luce del Natale, perché a Lei ogni bambino era un piccolo regalo natalizio, una luce d’astro, la sua luce d’occhio, che l’ha emesso a noi. Dal suo volto abbiamo letto i nostri valori, perché nell’amore a noi dissipato abbiamo creduto che siamo belli e bravi, siamo unici, accanto a Lei ci siamo sentiti sempre amati. Tale sentimento non appartiene al passato, perché Ella ci ha aiutati a diventare proprio. E’ difficile accettare la sua partenza, ma lo sappiamo che Ella si è tornato là, da dove era venuta per un tempo, dove ora riceverà di nuovo quell‘Amore, che l’aspetta nell’abbraccio di Dio (dal pensieri di congedo)

 

Notizie:

* Ringrazio di cuore per i regali natalizie a Csibi Márta, Toró Enikő (avvocato), Dr. Zója Júlia (medico), Associazione delle Donne Harghita, Second hand Gizi&Gabi ed Erika, come a quelli che non vogliono nominarsi! Grazie mille per i miei 16 aiutanti che hanno reso degno la festa dell’”arrivo degli angeli”. Uno speciale ringraziamento per il contributo dei malati!

* Salutiamo con affetto nell’anno della Bibbia l’E-vangelo, con i 11 000 soscritti insieme a don Horváth István Sándor! „Il Vangelo giornaliero” è il pane spirituale di tanti, comunità pregante:

http://www.katolikus.hu/szombathely/szombathely-ev.html , Evangelium@communio.hu

http://www.communio.hu/cgi-bin/mailman/listinfo/evangelium

* Il 25 Gennaio, venerdì: giorno di spiritualità dei malati nell’Osp.Gen, dalle ore 16, III piano.

 


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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