Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno IX, nr. 78  -  2005 – gennaio

2004 Natale

 

Quest’anno le preparazioni per le feste natalizie sono stati preceduti di tanti lavori movimentati. Possiamo dire che abbiamo ottenuto un Natale ricco di spirito, di servizio di carità e anche materialmente. Non è semplice dichiarare, chi è stato regalato in questi giorni, perché il regalare è un gioco in cui colui che dona di più, riceve ancora di più.

Siamo stati più ricchi, perché oltre il reparto della pediatria e dell’ostetrica, che vengono regalati ogni anno, siamo riusciti portare qualcosa ad ogni mio malato.

I lavori preparatori per me sono stati come le preparazioni per un lungo viaggio: ho dovuto mettere tante cose, e non poteva macare niente dai bagagli, perché nella “famiglia grande” sono stati presenti i membri di tutte le età, dai più piccoli agli anziani.

La distribuzione dei regali varieggiati si è svolto in più tappe, non essendo possibile organizzare una sola volta.

La prima donazie era il cibo per i più piccoli nell’ospedale ricevuta dalla Caritas di Csíkszereda. Poi abbiamo visitato le nostre famiglie portando anche loro del cibo dal Caritas.

Il 23 dicembre, giovedì, abbiamo festeggiato „il Natale” dei malati negli ospedali. Ho dipinto più di 80 frutta, arance, banane e mandarine, creando a ciascuno un volto sorridente.

Nel pomeriggio, durante il programma della preghiera dell’Ospedale Vecchio sono riuscita offrire una gioia ai malati: nelle luci delle candele abbiamo sentito canti natalizie, mentre loro si confessavano. Ho messo su una tavola i regali: le frutta, i dolci, da dove ho fatto servire ogni malato. Per i malati gravi ho portato i regali nelle loro stanze. La commozione, le lacrime brillanti negli occhi hanno incantato i cuori, creando un’atmosfera di Betleemme sui volti dei sofferenti, e sui quali si è apparsa la luce del Redentore nascente, la speranza della Vita promessa.

Dalle ore 18 abbiamo visitato i malati nell’Ospedale Generale. La prima cosa era la distribuzione dei regali ricevuti dall’Associazione delle Donne di Rosenheim, e di Csíkszereda, dal’Herbalife al reparto della pediatria: pannolini, lo schampo, le frutta, ed i biscotti per la cucina.

Il culmine della festa era donata dal canto e musica di Natale dei nostri amici, Antal Imre e Ágnes, che sono nati e maturati nella nostra città, ma ora vivono a Vienna. Il cantare abbiamo iniziato per i bambini. Mentre gli amici cantavano, con i miei collaboratori abbiamo regalato i piccoli pacienti e le loro madri dai nostri cestini, secondo i loro desideri, frutta dipinta, dolci, giocattoli. Per addolcire ancora di più l’evenimento straordinario, con il personale del reparto abbiamo portato nelle braccia anche i bambini al luogo della festa, per farli pertecipi alla gioia comune. I piccoli sono stati riconoscenti, dando testimonianza della loro felicità.

Dopo questo, siamo passati all’ostetrica. Ci siamo fermati nell’anticamera del reparto da dove sentiva meglio il canto. Le madri sono uscite commossi dalle stanze, e l’hanno sentito le lodi per la festa più sacra dedicata alla „madre e suo bambino”. L’hanno accolto piangendo-sorridendo la stima ben meritata, mentre l’hanno scelto un regalo dalla sovvrabondaanza dei cestini. Una mamma in avvenire l’ha scelto una coppia abbracciata di orsini, attacata sul cestino. Scherzando le ho menzionato, che „questi sono gemelli…”, ella mi rispose con un „ao” inatteso, ma non gli ha cambiati.

Di qua, siamo andati alla cardiologia. I malati e gli operatori sanitari, sentendo la musica meravigliosa sono usciti al corridoio. Mentre i collaboratori le hanno offerto i regali, io l’ho visitato i malati gravi, sollevandoli e regalandoli anche loro.

Poi abbiamo visitato ogni piano dell’ospedale, portando il messaggio della ricreazione e rivivere del Natale. I malati e gli operatori sanitari ci hanno accolto caldamente, essendo partecipi della nostra gioia e della festa comune. Alcuni malati incantati dalla bellezza della serata, ci hanno seguiti dal reparto al reparto, per sentire di più il mistero intangibile del Dio nascente.

La visita delle famiglie con il regalo dell’Associazione delle Donne di Rosenheim, abbiamo effettuato dopo il Natale. Il regalare progressivo ci ha rivelato un bel pensiero: la festa persiste fino a quando noi possiamo festeggiare. Abbiamo ancora dei dolci, le frutta, dei biscotti, dei giocattoli, che ci hanno allargato la festa.

Ringrazio di cuore a tutti benefattori, che hanno reso felice la festa del Natale ai bambini, ai malati, ai solitari, agli infelici, e ai bisognosi, attraverso il loro lavoro, la contribuzione morale e materiale. Il Signore sia generoso con loro, come anche loro sono stati generosi, secondo le loro possibilità, servizio di carità e bontà del loro cuore.  

Auguri che ci fanno vivere:

Angelo Brusco, l’ex padre Generale, mio ex professore: „Buon lavoro apostolico. Il Signore benedica e renda fruttuose le tue fatiche...”

Calisto Vendrame, mio ex professore, l’ex padre Generale: „Che la luce di Gesù illumini sempre la carissima mia sorella in Cristo e Camillo…”

Pietro Magliozzi, medico e sacerdote, mio ex collega di calasse, che attualmente serve nella sua missione in Chile: „Tanti auguri di Buon Natale a te e a tutta la tua famiglia allargata...”

Csúcs Mária e Péter, i redattori del programma religiosa televisiva „Suoni campanili di Csík”: „Mille Grazie! Pensiamo a voi con grand’amore, e chiediamo per voi dei beni terreni e celesti, un Nuovo Anno benedetto da Dio e ricco di successi privati e professionali! Il Bambin’Gesù vi protegga anche nel Nuovo Anno! E nel momento conclusivo pensate con amore alle giornate meravigliose passate insieme in Italia, che sono stati i più belli in quest’anno di 2004, altrimenti pieno di sofferenze e di tristezze. Anche noi faremo lo stesso nei confronti di 2004. Grazie a Dio e vi ringraziamo lo stesso perché abbiamo ottenuto tutte queste grazie ed esperienze da Lui, tramite il vostro aiuto! Con questi pensieri ancora Buon Anno!...”

Mariedl F. Pircher, la fondatrice del Centro Ciechi „San Raphael” di Bolzano: “Allora, tanta, tanta fortuna in questo nuovo anno. Ti auguro tutto quello, che tu hai bisogno, che si realizzino i tuoi sogni, e il Signore ti accompagni  sempre, con una stella brillante, con un'angelo sempre acanto. Buona salute e cari amici, anche quando ne hai bisogno tu. Buon successo in tutte le cose  che in questo nuovo anno tu incontrerai. Un forte abbraggio e tantissimi saluti...”

Gecse Attila, cappellano protestante, supervisore a Miskolc/Ungheria: „Auguro con affetto un Nuovo Anno pieno di pace, benedetto da Dio e tanta forza per il servizio di carità…”

Darvas Kozma József,  presbitero, il cordonatore della pastorale della salute di Csíkszereda: „Che il Bambino di Betleemme ci dia quello che di più abbiamo bisogno per la pace interiore…”

Dr. Jakubinyi György, l’arcivescovo della Diocesi di Gyulafehérvár/Transilvania: „Auguro feste piene di grazia di Dio e un Anno Nuovo benedetto! Con amore fraterno…”

* il 25 gennaio: incontro camilliano nell’Ospedale Vecchio, dalle ore 19,00


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO - 530194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@nextra.ro;


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