Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Numero 8, il 15 agosto 1998, la festa di Maria Assunta

La pastorale dei malati: Maria nella pastorale dei malati

I vangeli ci presentano Maria come partecipe dei limiti della condizione umana e delle sofferenze conseguenti al fatto di essere madre e discepola di Cristo. Con il suo consenso all'incarnazione del Figlio di Dio, Maria si pone alla radice della salvezza universale.

Nella pastorale sanitaria al servizio dei malati, che la Chiesa considera «parte integrante della sua missione», non può mancare il riferimento a Maria così intimamente inserita nel dolore salvifico di Cristo e nella pietà dei fedeli. La Madre di Gesù esercita un'esemplarità per gli operatori sanitari. Chiamati ad esercitare un ministero terapeutico e salvifico nella cura amorosa della vita, anche se debole e malata. Al tempo stesso ella e presente nella vita degli infermi con la sua intercessione materna, soprattutto nel momento del passaggio da questo mondo al Padre.

Come Gesù resta il salvatore (At  4, 12) è l'unico mediatore della nuova alleanza (1 Tm 2, 5), così egli è l'archetipo supremo del cristiano nel suo cammino verso il Padre nello Spirito. In particolare Gesù appare modello dell'operatore sanitario, essendo passato in questo mondo «beneficando e sanando tutti» (At 10, 38). Da lui si impara ad essere il buon samaritano, che si ferma accanto all'uomo ferito e abbandonato, facendosi suo prossimo nell'amore (Lc 10, 29-37). Solo Cristo, «unico medico corporale e spirituale» (Ignazio di Antiochia, Ad Ephesios 7, 1-2), può guarire l'uomo ristabilendolo nella totale sanità.

Sappiamo pero che la mediazione di Cristo non è gelosa rivendicazione ed esclusione di qualsiasi collaborazione, ma forza salvifica che trasforma l'uomo e lo rende cooperatore di salvezza. In primo luogo la grazia di Cristo trasforma Maria rendendola collaboratrice di salvezza, madre di salute, tipo della Chiesa nella sua maternità e verginità.

In particolare, Maria appare come un «singolare esempio di servizio a chi soffre, di attenzione alla sofferenza. Ella è Madre degli infermi perché ci si insegna ad essere accanto a chi soffre, nel corpo e nello spirito, con la premura la delicatezza, la generosità e l'abnegazione di una madre. Servire i malati è porsi in un atteggiamento che nessun'altra immagine, come quella materna, può compiutamente descrivere. Assumere lo stile evangelico della Vergine significa diventare capaci di decentrazione da se per proiettarsi verso gli altri in atteggiamento di disponibilità e di aiuto. E‘ l'Assunta in cielo ad essere pegno della nostra comunione definitiva con Dio-Trinità. 'E Maria salute degli infermi ad anticipare in se l'uomo nuovo dell'escatologia.

(Cfr., Maria Addolorata - Salute degli Infermi, Assunta, in Dizionario di Teologia Pastorale Sanitaria, Ed. Camilliane, Torino 1997, p. 674-683)

Ritiro camilliano - Szelterszfürdő l'1-8 agosto 1998

Tema: Dall'accoglienza al dialogo (Colette Bizouard)

La Famiglia Camilliana "San Camillo" di Csíkszereda quest'anno ha organizzato ormai da terza volta il suo ritiro con l'aiuto dell'Associazione degli Handicappati, nella casa di San Gerardo. Loro hanno favorito il quadro materiale, noi la spiritualità, per quale, come l'anno scorso fin dal gennaio ci siamo preparati regolarmente.

Quest'anno abbiamo provato un tema più difficile: abbiamo voluto occuparci con la psicologia, indispensabile nella pastorale dei malati. Il libro di Colette Bizouard ci è servito quale fonte d'ispirazione, con nove tematiche:

* l'accoglienza, significa l'esigenza fondamentale della persona umana, serve circa la porta della comunicazione, perché da essa dipende la fiducia entro i termini morali;

* la comunicazione, è un'avventura nel quale colui che s'impegna prosegue una strada del tutto particolare;

* l'ascolto è un'attività dinamica, che osserva ed elabora, vive la situazione dell'altro (empatia);

* la dinamica dell'incontro dimostra il fatto che oltre lo scambio dell'informazione lo scopo è la personalità;

* gli atteggiamenti durante l'incontro rivelano i modi di comportamenti più praticati;

* l'incontro centrato sull'interlocutore è il criterio fondamentale della dignità umana che esige l'utilizzare delle conoscenze fondamentali si sé stessi;

* gli elementi metodologici dell'incontro mettono l'accento sull'efficienza, perché qui non ci sono ricette, soltanto delle lineamenti, bisognose di controllo permanente;

* dopo l'incontro emerge la domanda del "come avanti?" è impossibile creare di ogni incontro un'amicizia duraturo;

* verso il dialogo è lungo la strada, esige libertà personale, stima reciproca e serenità.

Dal racconto di Sajgó Éva, partecipante al ritiro:

“Abbiamo potuto raccontare alla nostra famiglia un'immensa ricchezza spirituale. Quest'anno sono riuscita anch'io, con il mio marito essere partecipe al ritiro di Szelterszfürdő, che porta il nome, di Betania: la Casa di Bontà. Ho ricevuto tanto e ho imparato molto. Abbiamo ascoltato le relazioni, commossi e con grande interesse.

- Il ricordo del campanello che suonava per radunare il nostro gruppo per andare a pregare, cantare, mangiare non potrò mai dimenticare nella mia vita;

- Era così bello vedere come erano tutti attenti agli altri, per poter aiutare subito;

- Mi è stata un'insegnamento importante di poter imparare anche dai nostri figli, senza volergli il nostro volere”.

Le nostre feste:

* il 14 agosto (1589): San Camillo pensa di fondare l'Ordine;

il 28 agosto (1939): San Camillo viene proclamato dal papa Pio X, il Protettore degli operatori ospedalieri.


Con affetto,
Maria Hajnalka Bakó, 4 100 M-Ciuc, Str. Copiilor 1/A/3. Romania. Tel 0040 66 116 830

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