Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXVI, Nr. 276 – aprile 2022  -  1222 La Bolla d’Oro, Costituzione del re ungherese Andrea II ha 800 anni


Il Padre Écsy L. János/Giovanni (1919-1982)

Quarant’anni fa che è andato via da noi il Padre francescano di straordinaria abilità, non ancora di 63 anni, che era apprezzato da tutti siano piccoli o grandi perché aveva una parola a ciascuno di loro che era solo per lui/lei. Era l’incarnazione, il campione dell’autoformazione e dell’attività.

Dove è nato il Padre János ? Risposta: In Transilvania, a Rákosd, vicino a Vajdahunyad.

Ha fatto i suoi studi medie a Székelyudvarhely e Csíkszereda, quelli di teologia a Vajdahunyad. Tra i due livelli di studio entra già nell’Ordine Francescano. L’inizio della sua vita religiosa è collegato a un anno memoriale e un giorno particolare (i tredici di Arad  e il Primo congresso Eucaristico).

Quando entra nell’Ordine Francescano? Risposta: Il 6 ottobre del 1938.

Il suo desiderio per le conoscenze non è cessato un minuto, ha ottenuto una vasta conoscenza, non solo nel campo dell'educazione intellettuale, ma anche nella pratica. E’ diventato presto un famoso oratore, tuttavia ha preparato le sue prediche con una puntualità incredibile, recitandola a voce alto. Già da giovane prete ha messo in atto il suo buon umore, organizzando le serate svaghe San Nicolò. Ovunque si rivolse nella sua vita sacerdotale-monastica (a Vajdahunyad, Kolozsvár, Déva, Székelyudvarhely,  poi a Dés, Szentágota), anche ai tempi difficili ha ristrutturato qualcosa. Per questo si è allenato, guadagnando dai suoi compagni monaci il nome di “Giovanni il costruttore”. Il giorno della sua morte, fu arrivato il pavimento in marmo al santuario di Csíksomlyó, che in sua assenza non poteva prendere posto. Per l’autoformazione letterarie che tipo di studi ha fatto?
Risposta: Ha ottenuto il diploma rumeno-francese a Kolozsvár.

Il “Padre saggio, buono”, come dicono i suoi ammiratori, non poteva sfuggire alle vicissitudini del tempo durante la sua vita sacerdotale-monastica, pertanto, la vita della prigione sulla base di false accuse, dove poteva praticare anche la sua struttura premurosa per i suoi compagni indifesi.

Quanti anni ha vissuto nei carceri? Risposta: Tre anni.

Arrivò a Csíksomlyó nell'ultima fase della sua vita, dove divenne superiore di casa, poi Provinciale.  Si mise subito al lavoro, servendo a far crescere e costruire anime, comunità, tradizioni. Prima mappò le possibilità, poi estese le ali della sua conoscenza e diede impulso alla vita dormiente nella sfera di influenza del monastero: ha organizzato il pellegrinaggio di Pentecoste nonostante le difficoltà, lanciò la novena di Sant’Antonio, guidava un gruppo giovanile, ha fatto dipingere il santuario sulla base di quella vecchia, mettendo placcato d’oro sugli altari. Insegnava, benediceva, incoraggiava fino la sua morte di 19 aprile 1982 sulla via di ritorno a casa da Vajdahunyad, pregando il rosario. Lapide commemorativa nella chiesa, sulla colonna di sinistra dell'acqua santa.

Cosa c'era scritto nel tuo necrologio come consolazione?
Risposta: Non essere tristi! Con la mia morte solo guadagnate: vi posso servire meglio da lassù.”

In forma virtuale: https://issuu.com/krisztusvilaga
25 anni fa in Terra Santa

Sono arrivata in Terra Santa nella Settimana Santa del 1997, come avevo fatto nel giorno del mio compleanno a Roma qualche anno prima. Mi sembrava quasi incredibile vederne prima uno e poi l'altro.
Volevo onorarmi per la prima tappa dei miei studi romani con il mio pellegrinaggio. All'inizio era difficile da preparare, la Terra Santa sembrava essere nascosta per me, era piuttosto un mondo di sogno, la terra “Santa” nel senso più nobile della parola, nello spirito di Gesù Cristo. Ho dovuto richiedere un visto separato presso l'ambasciata barricata a Roma, che mi preoccupava, poi sono stato trattato come una persona sospettosa all’aeroporto di là a causa del mio passaporto di casa, anche se portavo con me il mio permesso di soggiorno romano per un anno di studio, che alla fine ha risolto la situazione inconveniente.
Non ero contento della vista, ma piuttosto deluso. Non sapevo nulla del cattolicesimo di massa lì, con il quale abbiamo celebrato la Settimana Santa, tranne la domenica di Pasqua, quando non ci è stato permesso di entrare nella città santa a causa delle regole in vigore. Sentivo dolore vedendo quel moltitudine di commercianti che ci aspettava sulla Via dolorosa, era difficile passargli. Ho scalato il monte dove il Signore Gesù pianse per la sua città, ho portato le spine che crescono lì, e ho pianto in spirito anch’io…
Qualcosa è accaduto, il che servito a confortare la mia anima: sono stata battezzata nelle acque del Giordano.

Adorazione a Csomortán

Il Servo di Dio Márton Áron, nostro Gran vescovo ha introdotto “le giornate perenne di adorazione”. Csomortán cadde proprio al giorno di San Giuseppe. Quest’anno mi sono preparata dal II volume di libro di preghiere per essa. Ho ottenuto una gioia immensa con tale “Santo servizio”. Rendo grazie di cuore.

Tempo di preghiera dallo studio Radio Maria di Csíksomlyó

Il gruppo del rosario di Csomortán è rimasto senza autotrasportatore, quindi è stato dato a me anche questo “Servizio”, come ogni cosa fatta per Dio, è Sacro. Dopo nove anni di volontariato quale trasmissione per i malati dopo quattro anni di interruzione, ora sto servendo di nuovo nel vecchio studio, pregando.

Pregare per il defunto Tankó István nella chiesa di Millennium a Csíkszereda

Abbiamo una bella tradizione di pregare per il defunto prima dei funerali. Non avevo l’opportunità di guidare un tale servizio. Mi è capitato che la moglie del defunto mi ha chiesto nell’ultimo momento di farlo. Stavo il giorno dopo l’Adorazione, dentro il tema della preghiera, il pomeriggio della domenica. Appena avevo il tempo necessario di prepararmi, dovevo partire. Una grande folla di credenti attese nel tempio

Ho tenuto la preghiera personalizzata, secondo la dignità del defunto, come se fosse con noi, dicendo addio, lasciando andare ancora con facilità, in unità nello spirito. Sentivo la comunione dei Santi. Alla fine dell'ultima preghiera in attesa di Gesù, anche la mia voce vacillò. Finché fu in grado di partecipare al nostro programma telefonico di canto-preghiera serale, fu coinvolto, era davvero atteso dal Signore Gesù…

Herpy Mária compie 85 anni

Se dovrei descriverla, sarei in guai. Forse è corretto dire che poche persone hanno un angelo custode come Lei. In apparenza potrebbe essere paragonato a una quercia robusta, piena di frutti vivificanti, allo stesso tempo, con un'anima angelica il cui più di uno non può essere percepito, così arioso. E’ la madre di sei figli/e, la grande e bisnonna di tantissimi nipotini, la loro Omi.

Fu il mio destino che Dio mi affidò a lei non solo durante la maggior parte dei miei studi a Budapest, ma di Roma, e anche più tardi, finché la sua forza e opportunità le hanno permesso, fino ad oggi nello spirito. Non posso esprimere la mia gratitudine, posso solo ringraziare l'amore onnipotente per questa grande grazia.

Auguriamo una Santa e benedetta Pasqua ai nostri cari lettori!

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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