Il messaggio della
         Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVI, nr. 165 – maggio 2012

C’è posto per Gesù Cristo – In preparazione all’anno giubilare di San Camillo (1614-2 014 )

In mezzo alle colline dell’Austria sovrastante esiste un villaggio, Altenhof. Si potrebbe tradurre quale cascina vecchia. Dappertutto si trovano cortili ben tenuti, pieni di fiori, e che è caratteristico all’Austria, ogni pugno di terra è lavorato. Vive la Terra.

Una parte del villaggio, quale fondazione camilliana, è dedicata a compiere una missione straordinaria per gli handicappati. C’e un centro residenziale, con edifici di due piani, come degli appartamenti costruiti in modo speciale, dotati con arredamenti più moderni, perché gli abitanti che vivono la loro vita qui, possano avere una vita autonoma. Le case, che sono costruite in tal modo che ogni finestra possa godere del Sole, sono collegate tra di loro con passeggiate larghe. Nel giardino si trova anche un laghetto, e non manca nemmeno l’orto, nel quale si coltiva la verdura necessaria.

Nel villaggio degli handicappati vivono persone legati alle carrozze che necessitano assistenza, sostenimento perenne. La loro età è variabile dai giovani fino agli anziani. Attualmente si trovano 130 abitanti e uno staff di 400 persone che gli provvede. Lo stato austriaco gli offre un notevole contributo. Nell’edificio centrale si svolge ogni attività: l’amministrazione, le aule delle cure terapeutiche, i cantieri di lavoro, il buffet, etc. La cappella che nelle sue dimensioni sembra più una chiesa, compie un ruolo importante. Uno degli abitanti ha pittato l’immagine di San Camillo – che è il patrono del villaggio degli handicappati – portando tra le braccia il malato, e nel malato Gesù Cristo.

Sono stata qui per prima volta vent’anni fa, all’inizio ancora del mio essere camilliana. Già d’allora mi sono rimasta meravigliata per tale idea e per il suo compimento, alla vita delle persone, al loro autonomia e spazio libero, alle possibilità varieggiato tra le quali si può scegliere il più adatto, secondo le proprie capacità di lavorare di ciascuno. Le persone sono divise in varie gruppi dove uno specialista si occupa con loro, perciò gli abitanti sono in grado della creazione. Per es. si trova un aula per la pittura dove pittano, e per niente male. Chiunque potrebbe pensare che non è possibile fare qualcosa con le mani mezzi paralizzati, tremanti. Non è così. L’arte si trova nel cervello, nell’anima dell’uomo, ed il Creatore ha piantato qualche valore in ogni persona, che deve essere tirato fuori competentemente. E come si dimostra, è possibile. Loro creano delle cose meravigliose, potessi dire che mi fa vergogna, non avendo dedicato tempo ed attenzione sufficiente. Hanno poi aule per i computer, dove si può lavorare anche con le gambe. Qui i specialisti si occupano, con ogni persona a parte. Ci sono i disegnatori che fanno dei disegni bellissimi sia a colori che carboncini. I bricologi preparano giochi di società o dai resti dei computer combinano cose ingegnose da regalare.

All’ultima mia visita mi ha commosso un evento. Al reparto della ceramica, dove si svolge un ritmo lento di lavoro del nastro scorrevole, quella persona che compie il ruolo del modellatore, era per me sconvolgente. Hanno alzato la sua carrozza spostandola in posizione verticale. Mi sono fermata davanti a lui emozionato. L’uomo di cca. 40 anni, con la barba ben curata, praticamente era legato alla sua carrozza. I suoi piedi non arrivarono per terra, sono stati legati ai pedali della carrozza. Si è emerso davanti i miei occhi la croce, con Gesù Cristo crocifisso, che era inchiodato alla propria croce per morire, quest’uomo però viene legato per vivere là. Non potevo neanche muovermi da quel posto dove mi sono fermata. Ho provato il mistero della croce. Prima mi sono caduta nel polvere a causa dell’annientamento, ho vissuto le profondità della sofferenza umana mai confessata, millimetro con millimetro. Sono stata unita con essa. Davanti a lui stava la pasta da modellare, argilla grigio. L’ho toccata. Dovevo accertarmi se è vero? Lo era, dunque quest’uomo, steso sulla propria croce, sta lavorando. E’ condannato a vivere. Durante la mia visita sonnecchiava, ha lasciato cadere la testa sulla spalla poi l’ha alzata, mi guardò, poi continuava di sonnecchiava. Non parlava, neanch’io l’ho disturbato con parole. La mutua conversazione era più santo di ogni cosa. L’ho fotografato col cuore. Per sempre. Quest’uomo ha riflesso su di me la risurrezione dalla croce. Poi si è elevato lo spirito dal suo essere, la bella presenza del Dio Consolatore. In lui ed attorno a lui si offriva spazio abbondante per Gesù, il sofferente e per il Cristo, redentore glorioso, per riflettere il miracolo di bellezza pentecostale. Grazie di aver condiviso con me tale mistero. Era il giorno di Emmanuele.

 

Il ritiro degli non vedenti di Bolzano-Bozen del Tirolo di Sud

Tra 25-29 aprile si è svolto il ritiro dei non vedenti tedeschi di Tirolo di Sud. Bolzano, in tedesco Bozen, centro della provincia autonoma si trova al Nord d’Italia. Qui ha fondato il Centro Ciechi „San Raphael” la Mariedl Fischnaller Pircher, che finora è la presidente dell’istituto, se stessa non vedente. Anche la prima Famiglia Camilliana Laica dell’Europa è stata fondata qui con l’aiuto del compianto padre camilliano austriaco Paul Haschek, che è rimasto ospite dell’istituto fino la morte.

Ogni anno si organizza il ritiro nella casa diocesana di Nals, Santa Elisabetta (di Ungheria), a Lichtenburg, castello della luce, al nord di Bolzano-Bozen. La casa di formazione si trova in mezzo ad un piantagione di mela, in un ambiente ben curato, degno a Santa Elisabetta, ad un posto pieno di sole e di fiori, ai piedi degli Alpi. Malgrado le montagne alti si fa più caldo come da noi, perché i correnti mediterranei arrivano la provincia, si fa non solo l’uva, bensì anche la kiwi, come la mela ben saporita.

Per l’esercizio spirituale che si svolge in lingua tedesca vengono non soltanto i non vedenti sudtirolesi, bensì arrivano anche dall’Austria e Germania. In un ambito tranquillo, confortabile l’anima si apre più facilmente e diventa premuroso per ricevere l’insegnamento spirituale. Le bellezze della natura, gli alberi infiorati, il canto degli uccelli aiuta a capire ed a compiere le cose dell’anima.

Quest’anno era don Paolo Crescini che veniva dai dintorni, da Solorno-Solurn a fare le relazioni del ritiro sulla fede. Ha guidato il filone d’oro tra i punti più importanti della Santa Scrittura, scavando le riflessioni teoretiche e pratiche, in modo comprensibile e tracciabile ogni passo. Il suo motto, secondo quale „la vita non è una prova generale, bensì la vita stessa”, l’ha toccato la gente. Infatti, chiunque può fare una prova secondo il caso, ma solo la decisione profondo e sereno, il lavoro perseverante, attenzione trasforma in vera Vita il cammino dell’uomo. A questo ci vuole la fede incrollabile nell’onnipotenza, bontà, amore ed inseguimento di Dio, nelle cose fattibili anche per me.

Un ringraziamento di cuore per la Fondatrice Mariedl F. Pircher per aver organizzato nuovamente tale cosa gradita e per il suo amore che ha generato nuove forze da vivere!

 

Notizie:

* Il 26 maggio: è il sabato della Pentecoste, il 445 pellegrinaggio pentecostale a Csíksomlyó, andiamo alla Madonna,

* Domenica della Pentecoste: la nostra Nagy Tímea, che partecipa alla festa del Natele nell’ospedale dall’età di 7 anni, ora fa la confermazione nella chiesa di Sant’Agostino. L’ha scelta quale madrina Nagy Éva, mia figlia adottiva. Kis Kata, che ha iniziato tale „servizio” a 4 anni, ha fatto la prima comunione. Offriamo tutte e tre nella protezione della S. Trinità, tramite il cuore immacolata di Maria,

* Pentecoste, il 25 maggio 1550: nascita di San Camillo (patrono dei malati, operatori ed ospedali).


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro


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