Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVI, nr. 161 – gennaio 2012

Feste natalizie di Roma

Colui che fa un pellegrinaggio a Roma durante le feste natalizie, può rivvivere il Natale della sua infanzia, perché là, incontra la stessa emozione in cui aveva parte a casa al suo tempo. La preparazione dell’albero natale sulla Piazza di San Pietro è un lavoro duraturo. Ogni anno regalano uno di cca 50 metri da qualche parte, sia da noi, che poi resta lì per un bel tempo. I romani non abbondano del nostro albero natale. Il „pino bianco” è sconosciuto là, quello „rosso” viene considerato quale privilegio a coloro che possono permetterlo. La maggior parte ricorre ai pini nel vaso da fiori o albero artificiale. Durante i miei anni di studi non potendo tornare a casa per le feste, a causa del visto d’ingresso e non avevo come sognare un albero, sono andata a San Pietro chiedere almeno qualche ramo. Desideravo i profumi da casa. La Notte Santa era sempre molto bella. I camilliani mi hanno invitato da loro, così  festeggiavo in „famiglia”. Al solito preparavano piatti di pesce nelle forme e sapori varieggiati che ha reso la festa ancora più esaltante. Non mancava dal tavolo il buon umore, il servizio gentilissimo, la magnanimitá per eccellenza. Meravigliavo sempre quest’amabilità germogliata dal calore del cuore, immagazzinando felicemente la testimonianza sperimentata. Qui ho conosciuto un’altro mondo, altri costumi mentre ho evocato i buoni cibi tradizionali da casa, i nostri dolci specifici, la cerimonia familiare speciale della Santa Sera, che da noi si vive diversamente. L’apertura  dell’Anno Santo cadeva al Natale del 1999. Volevo essere presente nella basilica di San Pietro, ma non potevo neanche pensare ad essa.  Però, un diplomatico, il marito della contessa Esterházy Alice, il signor Malfatti si ammalò e la famiglia mi ha invitato al posto suo. E’ stato un’esperienza straordinaria stare in avanti nella prima fila da dove vedevo tutto. Il papa Giovanni Paolo II, pieno di emozioni, vestito nell’abito viola e d’oro ha aperto l’Anno Santo. Splendeva tutto in luce, i fedeli erano lo stesso emozionati come il sommo pontefice a tale evento che si ripete in ogni 25 anni, dato che adesso abbiamo iniziato un nuovo millennio. Per la Notte Santa è stata sempre preparata anche il grande preseipo sulla Piazza di San Pietro. Questo è il posto focale della festa per le famiglie che portano i loro figliuoli per farli vedere tale bellezza. Ogni anno vestono statue di misura dell’uomo e anche la scena è sempre diversa. Non imitano una grotta, bensì un bel domicilio organizzato, che paragonando alla grotta, è un palazzo. Alla dignità reale, scena reale, riflesso anche dai loro volti. L’illuminazione è un arte a parte come esprimono il cuore della scena: l’adorazione del Bambin Gesù. Mi piaceva trattenermi la sera lì. Era sempre piena di gente. Suonava sempre la musica natale che amalgamava i pellegrini di varie colori e lingue in una famiglia,  portando adorazione nel suo cuore al Figlio di Dio nato in mezzo a noi. Mi piaceva meravigliare i volti dei pellegrini perché riflettevano familiarità, intimità del cuore, amore, bontà. Nel frattempo il vento muoveva lentamente i vestiti degli attori, portando movimento in mezzo alle statue fermi, rendendo vivo tale santo star’insieme. I personaggi del presepio rimanevano dal Narale fino l’Epifania nello stesso scenario. Per l’Epifania lo cambiano: il Bambino che giaceva nel mangiatoio, d’ora in poi sta nelle braccia della sua Madre ed al posto dei tre pastori ora stanno i tre Magi, o i tre Saggi, ossia i tre Re come si usa da noi. Il giorno dell’Epifania o Befana appartiene ai bambini, loro sono festeggiati tutto il giorno. Gli portano ad Aracoeli al Bambin Gesù di Praga, affollano le strade e le gelatterie, è rumoroso tutta la città. Il 1 gennaio poi occupa un posto di rilievo tra le feste natalizie, quella della Madre di Dio. Si sboccia il fiore giallo, il citiso che da noi viene chiamato piogga d’oro, con il quale adornano la statua antica della Madonna nella Basilica San Pietro. Dopo la messa, chi ha il coraggio, può chiedere un ramoscello dai guardiani della basilica. Il Natale ed il 1 gennaio il Santo Padre mi salutava anche nella mia lingua materna. Nel silenzio delle vacanze invernali poi sono andata a visitare i presepi biù belli di Roma. Non mancano da essi il rumore del ruscello, il ciangottare dell’acqua, e la luce. Mi ha impressionato sempre la potenza di espressione dei volti. Gli meditavo a lungo. Un volto si è inciso profondamente nel cuore nella chiesa di Santo Spirito in Sassia (vicino a San Pietro), quello del pastore a ginocchio prima, poi il Mago-re, cui volto mi sembrava da casa ben conosciuto Santo Stefano, re. Insomma, solo col cuore da casa si puù capire le loro enigme…

In memoriam Adorján Zsuzsa – membro della nostra Famiglia Camilliana – vissuto 61 anni

Dopo Szép Terézke deceduta nel 2000, durante 11 anni nessuno ci ha lasciato per sempre, ora in un corto mese ne abbiamo perso due sorelle dalla nostra Famiglia Camilliana, prima la signora Irma, adesso la Zsuzsa, che viveva con sua famiglia a Csíkmenaság. L’ha conoscuta, quale legata alla carrozzella, negli anni 90, quando ho guidato il ritiro dei handicappati e camilliani. La sua serenità ed attaccamento ci ha incantato, così l’abbiamo accolto subito nei nostri cuori e poco dopo ella è diventata quale „madre” per i più giovani, come al solito accade nella nostra FCL. Essendo maestra di asilo educava alla vita quotidiana ed a comprtarsi le giovane ed i giovani. Suo marito, Miklós(Nicolò) stava accanto a lei quale angelo custode, le prendeva nei bracci, la portava così, ma anche i giovani del ritiro la portavano volentieri al piano di sopra più volte al giorno. Ella poi diveniva una persona della preghiera alle veglie del 12-13 di ogni mese nella chiesa di Csíktaploca,  approfondendo sempre di più la sua fede ed il suo legame personale col Gesù, come ella Lo chiamava. La bella conseguenza, ottenuta da questo legame stretto ha portato il frutto di alzarsi dalle carrozzelle, per la meraviglia di tutti noi. La guardavo commosso quando l’ha visto andando a propri piedi a partecipare alla comunione nella chiesa di Sant’Agostino. Si è scappata per sempre dalle carrozze e di nuovo poteva dedicarsi al servizio del marito e dei tre figli con la grazia divina ricevuta. Giunta nonna della prima figliola, per la seconda soltanto in anima, chi è solo in arrivo. Nel frattempo i ruoli sono stati cambiati ed ella è diventata l’infermiera del suo marito che stava molto tra letto e lettuccio. Si  incoraggiavano sempre a vicenda, mentre hanno approfondito sepre di più i loro legami col Signore. Sono diventati pellegrini regolari, poi hanno organizzato varie pellegrinaggi. Anche per il capodanno hanno organizzato un pellegrinaggio al Monte della Trinità di Nagyfalu nella provincia Szilágy. Questo non è avvenuto. Il giorno di Natale, dedicato a sua famiglia ha messo giù il peso dell’anima, l’ansia di 4 anni per i restauri della chiesa. Per Natale l’hanno terminato i lavori. Partecipandosi a santa messa e comunione, l’hanno passato in silenzio la giornata, poi la sera improvvisamente se ne andò. Tutti noi siamo stati colpiti, nessuno pensava. Forse il Bambin Gesù l’ha chiamato a sé per festeggiare il Natale celeste. I funerali erano il giorno dei piccoli martiri. Anche se non ci siamo resi addio, la chiediamo di intercedere per noi, soprattutto nei nostri giorni di oggi tanto compromessi di sofferenze.

Benedizione per l’Ungheria: Il Signore stia davanti a te, perché possa mostrarti la strada giusta!
Il Signore stia accanto a te per abbracciarti e custodirti dai pericoli! Il Signore stia dietro a te, per difenderti dalle tramme del maligno! Il Signore stia sotto di te, a prenderti se cadessi!
Il Signore stia dentro di te per sollevarti se saresti triste!
Il Signore stia attorno a te, per custodirti se gli altri volessero farti del male!
Il Signore stia sopra di te, per poter benedirti!
Così ti benedica il Dio pietoso oggi, domani ed in tutti i tempi!

 


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr. astral.ro http://www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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