Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda

Anno IX, nr. 85 - 2005 agosto

L’Assunzione della Beata Maria Vergine – la “Granfelicedonna”

La festa dell’Assunzione per tanti cristiani significa un mistero inesauribile. Alla richiesta del settimanale familiare cattolico „La Domenica” lo messo sulla carta i miei pensieri. Ora vorrei condividerli con i lettori del Messaggio nella speranza d’essere utile anche nel dominio camilliano:

Mi sono venuti tre pensieri che si sono immersi nella mia mente e nel cuore:

La prima cosa è nata in me, il primo agosto durante la santa messa. Meditando il volto della Madonna nel santuario di Csíksomlyó, ho pensato che la Santa Vergine non ha dovuto morire, Ella era potata nel corpo e nell’anima al cielo dal suo Santo Figlio.

Per me tale realtà è un enigma immenso, che la sento nel mio cuore, ma rimane intangibile. Mi sento sempre più vicino a Lei, ora però ho sentito che devo dedicarmi totalmente alla Sua condotta, perché il Signore stesso Le ha affidata la sua vita. Sapendo questo, posso cantare il Magnificat insieme a Lei: „L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva…”( Lc 1, 46-48).

La seconda cosa pensata è il nome della Beata Assunta. Secondo le mie conoscenze, l’ungherese è l’unica lingua nella quale la Vergine è chiamata Felicedonna. Il nome ha un suono particolare, che scompare nel buio della storia, che precede il nostro cristianesimo. Significa una devozione unica dedicata alla Madre celeste, quale Madre del Bell’Amore (Sir 24, 24ss) è diventata la Madre del Redentore, e tramite Lui anche nostra Madre.

Colui che conosce l’enigma di Csíksomlyó, lo sa bene, che la Santa Madre è chiamata „Babba”. Il termine „babba” è viva fio ad oggi nei nostri parti. Ai bambini prima di imparare a dire „bello” gli insegna di capire „babba”. Nella lingua sumera, bawu, significa bello. Tale parola significa di più che semplicemente bello. Rappresenta la bellezza, il vivo, il bello e buono che offre la felicità, la pienezza, che i piccoli più vivono che capiscono mentalmente. „Babba” è la bellezza del cuore. Il nostro Signore chiamava il Padre celeste Abba, a chi portava la devozione filiale soprannaturale”. L’Assunta, La Granfelicedonna, perciò rappresenta per noi l’Amore soprannaturale. Le diciamo „Grande”, perché „grandi cose ha fatto in Lei l’Onnipotente…”, è uno dei misteri più grandi la sua assunzione. E’ felice chi crede nelle promesse di Dio” (Cfr. Lc 1, 45).

Il terzo pensiero è collegato al significato ungherese della Granfelicedonna. E’ il merito del re Santo Stefano, che ha amalgamato le tre tendenze religiose degli ungheresi del suo tempo (cristiani bizantini, romani e degli scythiani) attorno alla Felicedonna. Lei era venerata quale Madre celeste da ogni ungherese, conosciuta come Felicedonna. Per cui poteva il re, rimasta senza erede, offrire quale eredità la Patria, Popolo, religione, fede alla Felicedonna per sempre. Egli ha realizzato l’unità geniale, che è modello eccellente anche per noi.

Betania: la Casa della Bontà
Ritiro annuale della Famiglia Camilliana (XXXI ritiro)

Con l’aiuto del Signore anche quest’anno siamo riusciti organizzare il ritiro annuale della FC. Siamo recato a Marosfő, presso la chiesa cattolica locale, luogo favorevole per un’incontro come il nostro. Il padrone di casa era don Fejér Mátyás, parroco.

Quest’anno era un pò’ giubilare, perché quindici anni fa abbiamo iniziato i ritiri sotto la padronanza della parrocchia di Csíksomlyó, lo stesso a Marosfő, nella casa di venerabile padre, dr. Ébner Jenő. Il quadro del ritiro è il conosciuto: „Betania: la Casa della Bontà”.

Marosfő/La sorgente del fiume Maros, ha un’attrazione particolare dovuta a padre Ébner. Era un religioso lazzarista, che in sintonia della sua vocazione ha vissuto la povertà evangelica. Annunciava l’amore incondizionato, ed e diventato il martire della carità. Ucciso dai suoi zingari tanto aiutati, il Natale del 1989. Nella cappella domiciliare, sull’altare. Lo hanno strangolato con la propria stola, calpestato il suo corpo ormai sciaccaito. La sua aiutante, che egli l’aveva salvata dalla morte a causa della politica, è stata anche lei torturata fino il morire.

Per il ritiro di quest’anno abbiamo scelto un tema psicologico. Sulla base dello psicologo ungherese Szendi Gábor (Oggi inizia l’ultima parte della tua vita), abbiamo cercato capire ed approfondire la potenza creatrice del pensiero. Un’attenzione particolare ha messo sul concetto della paura, quale fattore notevole che è capace di influire fondamentalmente i nostri pensieri e perciò le proprie decisioni. In modo parallelo abbiamo trattato l’insegnamento del Vangelo su tali concetti. Abbiamo introdotto i pensieri di Dio nel mondo invisibile dietro le azioni umani, che nascono a causa delle nostre debolezze.

Come il solito, anche adesso ogni partecipante ha ricevuto l’emblema del ritiro, con il suo nome „Betania: la Casa della Bontà”, sotto la quale stava un brano dal Vangelo, presente nel testo elaborato. Tale fatto era utile, perché abbiamo avuto l’occasione di presentare l’insegnamento in modo personale ai partecipanti. Abbiamo avuto ogni giorno la santa messa, che era „la fonte ed il culmine” del nostro insieme. Il mattino siamo recati nella cappella per incominciare la giornata, guidata da Adorján Zsuzsa. Poi abbiamo preparato la colazione e il pranzo. Le nostre meditazioni abbiamo effettuato nella bellissima chiesa, dedicata ai santi e beati ungheresi, che tramite la bellezza della costruzione, quadri, messaggio artistico del mobilio, offre un ambiente favorevole, per poter esaltare l’anima umana al Signore. Non è mancato il gioco degli angeli custodi, servizio di carità personale dei nostri ritiri, l’arte del semplice regalare.

La gioia immensa significava la presenza di Geréd Magdika in mezzo a noi la da Csíkpálfalva. Il figlio diciassettenne (Imike), nato infirmo era deceduto due settimane fa. L’altra straordinaria partecipante era la settenne Pál Csilluka, che aveva solo quattro mesi, quando ha partecipato prima volta al ritiro camilliano. Lei muoveva come a casa, si vedeva, che è nata e cresciuta in mezzo il servizio di carità. Abbiamo avuto dei piccoli ospiti, due anatre incantevoli.
Rendiamo grazie a Dio per ogni dono di grazia e guarigione, ricevuto durante il nostro ritiro!
   
Notizie:
* il 14 agosto: San Camillo, tramite una visione incontra il Signore che lo incoraggia alla cura dei malati effettuata secondo l’insegnamento del Vangelo.
* il 15 agosto: la festa della Vergine Assunta/Granfelicedonna.
* il 25 agosto: incontro della Famiglia Camilliana dei Malati nell’Ospedale Vecchio, alle 15,30.
* il secondo volume del libro di preghiere, Pellegrinando, sta ormai sotto stampa.


Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel/Fax: 0040 266 316-830 / 0040 721 088 154 / e-mail:  mariabako@nextra.ro  www.hhrf.org/gyrke/camilliana


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