Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XXVI, Nr. 280 – settembre 2022 - 1222 La Bolla d’Oro, Costituzione del re ungherese Andrea II ha 800 anni


Ópusztaszer  e L’Assemblea Nazionale degli Ungheresi 

Il nome di Ópusztaszer appare nei documenti già il 1200, grazie alla nostra lingua ungherese espressiva, una delle nostre parole più antiche, il verbo “szer”, significa una cerimonia, ordine, amore, ecc. La località si trova nella parte sud-orientale dell'Ungheria, nella contea di Csongrád-Csanád, distretto di Kistelek. Fino il 1974 portava il nome di Sövényháza/Casa del siepe (nel 1348, menzionata in una carta), quindi presumibilmente basata sulle sue case intonacate fatte di siepe.
          Vicino a quale fiume si trova Ópusztaszer?               Risposta: Vicino al fiume Tisza.

Secondo la descrizione di Anonymus, quando gli ungheresi ricorrenti aggiunsero il lago Curtueltou, e trascorsero 34 giorni nella foresta chiamata delle frutta, Árpád e i suoi nobili hanno tenuto un assemblea, hanno stabilito le leggi del paese dando modalità alle cose del paese. Il  luogo poi fu chiamato Szer. Tale parola è un concetto importante in psicologia: assertivo, creatore di equilibrio.
                 Dove troviamo più istruzioni per spiegare la parola “szer”?     
Risposta: nel Dizionario della lingua ungherese di Czuczor-Fogarasi.

Ópusztaszer, se analizziamo il significato del nome, troviamo il nucleo e la quintessenza della storicità ungherese in una parola: „Ó”, antico, vecchio, che si perde nel tempo, è la stessa età della creazione. “Puszta”, la caratteristica specifica del popolo ungherese è l'agricoltura, la coltivazione del grano e l'allevamento di animali. Il più adatto per questo è il paese piatto, “la puszta ungherese”, che crea un'esistenza e una cultura speciale. Anche i ricercatori stranieri la chiamano così. La Szer aggiunge a tutto questo la vita vivibile, con tutte le sue dinamiche. Secondo la nostra storia scritta (Cronaca Pittata) il luogo della prima assemblea, nel 1318 fu il luogo di residenza del re ungherese.  
            Chi era questo re ungherese?            Risposta:  Il Carlo Roberto d'Angiò (Caroberto)

La ruota della storia muove lentamente, quasi impercettibile. Quest'anno la Bolla d’Oro compie 800 anni, la costituzione del re Andrea II, che fu anche annunciato all'Assemblea Generale del 1222.
Oggi la grande pianura meridionale Ópusztaszer ha ricevuto lo scopo antico, che l'Assemblea nazionale degli ungheresi sia tenuta ogni anno. Il Parco Memoriale Storico Nazionale di 55 ettari ospita il variegato patrimonio di qualità della vita e della cultura ungherese (proposito degli anni 1970). L'incontro è gestito da volontari e dalla generosità dei donatori, organizzatori entusiasti, impegnati nei valori umani, nazionali e spirituali.
            Qual era il motto dell'incontro di quest'anno?
          RispostaSiamo nel mondo per essere a casa da qualche parte!” - Tamási Áron

Il Parco Storico Nazionale conserva un tesoro temuto per gli ungheresi, un famoso dipinto, il panorama circolare di Feszty Árpád sul ritorno degli ungheresi, che è anche visitato durante l'anno da coloro che sono interessati al patrimonio culturale e storico ungherese. Il Panorama, dopo molte avversità, ha finalmente trovato una degna dimora a Ópusztaszer: https://www.mogy.hu/programok.
            Qual è il nome originale del Panorama circolare?   Risposta: L’ingresso degli ungheresi

In forma virtuale: https://issuu.com/krisztusvilaga
A Ópusztaszer
Quando ho ricevuto l'invito più che onorevole dalla Società Protetta e ho visto il programma, ho detto che avrei fatto del mio meglio per partecipare. Vedendo i molti lavori dei volontari, volevo anche entrare in coda. Questo è riuscito, grazie a Dio. Ho incontrato persone fantastiche. Il mio alloggio al campeggio e tutti gli altri servizi che ho ricevuto in dono erano grandi regali.
Sono arrivato al campeggio a mezzogiorno di venerdì 5 agosto con un buon lotto di focaccine. Presto mi sono sistemato, ho anche pranzato, e poi sono stato indirizzato alla tenda dei bambini per aiutare. Dato che non sono riuscito a incontrarmi più volte con l’organizzatrice, ​​sono andato in giro. Ho fotografato. Sapevo che non avrei avuto altra possibilità. Sono stato felice di scoprire i luoghi su cui ho scritto un articolo prima della mia partenza, che sarà pubblicato a settembre nel Mondo di Cristo, mensile per la famiglia cristiana della parrocchia Santa Croce di Csíkszereda, e nel bollettino spirituale camilliano da me curato, Messaggio (in ungherese e in italiano). La sera ho già fatto domanda per il prossimo servizio nel campeggio.
            Mi sono alzato presto sabato 6 agosto, ho visto che la cucina del campeggio sarebbe felice per una scopare, sono andato a cercarla finché non ho trovato le scope e la pala dell'immondizia dietro l'edificio, e ho spazzato via la cucina, insieme al marciapiede di fronte ad esso. Il vento soffia le foglie asciutte in tutte le parti. Alla fine del mio lavoro, ero felice di vedere la soddisfazione sui volti degli ospiti, perché potevano sedersi a un tavolo in un posto pulito, chi per parlare, chi per meditare, chi per mangiare. Non mi hanno visto lavorare, quando sono arrivati, ero già pronto. Dalle ore 12 ero assegnato al  cancello III, per accessi. La sera precedente sono andato a studiare cosa fare, così potevo prepararmi a lavorare. Ero felice di guardare i relatori in arrivo che non avevo ancora conosciuto… Le due ore sono passate, non me ne sono nemmeno notato. Ho perso il pranzo, ma l’ho fatto la sera. Nel frattempo, ho potuto anche partecipare alle esibizioni.
Domenica 7 agosto sono stato più coraggioso nel mio lavoro mattutino, ho spazzato la cucina del campeggio e i servizi igienici (nel frattempo, anche il vento era attivo), lavando la sezione femminile. Qui gli scarichi delle docce si incastravano, che, alla fine sono riuscito a metterlo giù. Intanto, molte persone sono venute, dovevo affrettarmi. Ho ricevuto forse il più grande riconoscimento da una donna più anziana. Mi ha detto: “Anche a nome di tutti noi, grazie mille.” Questa gratitudine meritava una reclinazione. Sì, è per questo che sono venuto a fare qualcosa per questa comunità… Si è riuscito a risolvere il problema della carta igienica che mancava il giorno precedente. Al centro campeggio ho parlato della situazione, c'era tutto, il trasferimento di informazioni mancava. Così, ho portato 2-2 rotoli in ogni bagno. Gli occhi si illuminarono. Ho anche chiesto un sacco grande per i rifiuti, ho ricevuto anche dei guanti di gomma e ho svuotato i bidoni di rifiuti sulla passerella di fronte alla mia cabina (13), ci ho messo una borsa pulita, ho raccolto ciò che era caduto per terra, raccogliendo i mozziconi di sigaretta dai vassoi e sono arrivato in “servizio” in tempo.
Dalle ore 10 servivo all’entrata del cancello III. Ho felicemente messo il nastro sul braccio di Jakab István e Horányi Ágnes, che ascolto molto. Ho detto loro che sono felice, perché li conoscevo… poi anche loro conoscevano me. Più tardi ho sentito il Jakab István per prima volta in diretta, poi il signor János Drábik allo stesso modo. Erano occasioni privilegiate. La dottoressa. Andrea Herczeg era una vecchia conoscenza.
Ho perso il pranzo anche oggi, ma non importava, ho potuto vedere il Panorama Feszty, che mi ha dato una tale esperienza che ho dovuto decidere se ero in un edificio o all'aperto, sul posto (sono andato venerdì in Rotonda, ma non ci hanno lasciato ancora al panorama). Verso la sera poi, ho ricevuto un pranzo reale grazie a Sarolta Molnár-Gál da Nagyvárad. Bastava per entrambi noi. Non ho fatto colazione, ne cena al Centro, da un lato avevo cibo, tè e caffè solubile da casa, acqua calda in cucina e dall'altra parte abbiamo “scambiato” tra di noi, volontari, le focaccine con i panini al cancello. Era presente all'evento un caro mio amico Szondi Miklós da Solt, presso il Villaggio guarigione, che ha offerto il suo servizio di portarmi in auto a casa loro, per non dover tornare a casa mia da Ópusztaszer a Szeged-Békéscsaba di nuovo nel caldo tremende.
La sera, quando ormai saziata, andavo verso il campeggio, ho visto/sentito un ragazzo che suonava a koboz ungherese (Farkas Jakab Bese). Sono andato da lui parlandolo, egli ha chiamato suo padre. Abbiamo concordato che, se sarà possibile, iscriversi al Festival di musica antica a Csíkszereda il prossimo anno.
Al pranzo/cena di domenica, ho incontrato il dr. Németh Henrik, al quale ho raccontato la mia presenza, e che mi ha detto di chiedere una maglietta dal Centro Campeggio. Mi è piaciuta questa attenzione speciale, ma tornando, non avevo nessuno da cui riceverla. Ho detto, l'anno prossimo se Dio vuole, verrò a prenderla.

Salutiamo con favore i Camilliani brasiliani, che celebrano il centenario del loro arrivo e fondazione della loro missione il 15 settembre, presso il santuario nazionale di Aparecida.

Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail:  kamillianus@gmail.ro – Archivio: www.camillo.romkat.ro (it), http://www.kamill.romkat.ro/ (mag)


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