Il messaggio della
        Famiglia Camilliana
                                                        di Csíkszereda


Anno XVII, nr. 173 – gennaio 2013

In memoriam: SignoraDr. Simon, Mamma-Eva

L’8 gennaio 2013 , dopo una lunga malattia, ma breve sofferenza, ha cessato dalla vita a 83 anni.

Appena fanno tre mesi, che ho scritto su di Lei nel Messaggio di settembre, quado abbiamo festeggiato il XX anniversario del nostro incontro con la Signora Dr. Simon, Mamma-Eva e Herpy Maria presso la casa di Maria di Budapest, dove ci siamo incontrate per prima volta. Così scrivevo: „Ella ha ricevuto la parte dura della mia vita, lottava quale leonessa madre per me, proteggendomi nelle difficoltà”. Sì, perhé riassumendo le lotte di vent’anni insieme, questi ha ricevuto la più degna espressione a Lei, che non risparmiando sé stessa lottava senza sosta e non si lasciò finché non portava al termine la sorte di vita dei suoi protetti. Ha abbracciato tantissimi accanto la sua cara famiglia, impegnandosi per le delicatezze, non solo il cibo, l’incoraggiamento, conforto, il calore della casa.

Quale buona animatrice, entusiasta senza limiti, sapeva trasmettere al poverello, sfortunato e abbattuto ricercatore di cammino che si è fermato davanti a Lei, con così tanto slancio come avesse preso non solo in prestito le ali dello Spirito Santo eternamente, ma che sa anche dominarle, e soprattutto „interpretarle”. Poteva abbracciare orizzonti estremi, davanti i quali mi fermavo con ammirazione: la Leonessa madre, che lottava per i scopi nobili e giusti, si trasformò in angelo umile, sorridentemnte. Il suo umore sano e cinismo fino ha condito il strar’insieme e collaborazione con Lei.

Ora, come scrivessi il proseguimento del Messaggio di settembre, vorrei ricordarmi ad un evento, che, oltre la sorpresa, la commozione, anche per me rimane un „segno illuminatore”, fonte di coraggio fino a quando sarò in grado di ricordare a Lei...

E’ successo all’estate del 1997 a Zalaegerszeg/Ungheria, presso la Clinica di Chirurghia Cardiologica, dove il famoso Professore Dr. Papp Lajos l’ha operata. Ad una vera Leonessa non per caso si strappa il cuore, essendo Lei, anche un essere umana… A quel periodo tornavo a casa da Roma dopo il primo periodo di studi, il licenziato. La mia felicità veniva incrociata dal suo stato di salute, sapendo che da tanto tempo pensava sopra, se deve e come andare all’intervento cardiaco. Finalmente si è decisa e proprio nel mio tempo di partenza era operata. Dopo 24 ore di viaggio subito ci siamo partiti a Zalaegerszeg col suo marito, “fratello maggiore” Ernő (come nella famiglia) a trovarla.

L’abbiamo trovata sola nella stanza, ogni cosa messa in ordine esemplare attorno a Lei, era già oltre il risvegliamento, in grado di comuicare, molto lento, più con gli occhi che con le parole. Ci siamo seduti accanto a Lei, e come al solito in questi casi, abbiamo cercato di scopriere le cose.

Sono rimasta stupita quando ho visto sullo schermo che il ritmo del suo cuore è totalmente diritto. Rimanevo in silenzio senza respiro. Ho saputo che il ravvivo non è ancora completo, anche se l’hanno schoccata per ben tre volte, però il cuore non si è partita ancora. Interessante, non era ancora sveglia quando l’avevano schoccata, ma sentiva che le è successo qualcosa molto male.

Poi, quando mi sono ripresa dal stupore, le ho comiciato parlare di ogni cosa bella e buona. Come una macchina di enorme capacità mi sono impegnata ad elencare solo cose positivi: il compimento dei miei studi fino allora, con ogni possibile suo dettaglio, sul quale in questi casi si può parlare e la felice promessa secondo la quale sono stata promossa anche al dottorato. Quest’ultimo pesa così fortemente che nel 1997 nessuno poteva sognare a casa, nel nostro paese.

Mentre io le parlavo così, passando da una storia di gioia all’alta, in un istante il suo ritmo cardico si è scoppiato: il cuore pulsa! Grazie a Dio!, Mamma-Eva vivrai! Sospiravo finalmente e piangendo di gioia accarezzavo la sua mano languido, il suo volto pallido fino a quando non si è acceso il suo vecchio, ben consciuto sorriso e lentamante sussurava: „Eccomi…”

Forse la paura l’ha fatta, eppure lo Spirito Santo mi ha aiutato passare oltre un momento così forte, ma ho cominciato negociare con Lei: „Adesso ti chiedo, per cortesia fatti vivere anche fino il momento del mio dottorato…” e, Lei mi ha promesso… Credevo, sapevo, speravo in Lei, e questo, penso, anhe per Lei dava forza… Grazie al Signore, voleva tanto la propria guarigione, per cui eravamo riconoscenti. Aveva ancora tanto da fare, che l’ha compiuto serenamente, uno dopo l’altro.

Tra 1997-98 sono rimasta a casa per preparare La Formula di Vita e Modo di Vivere della Famiglia Camilliana Laica ed i documenti necessari per l’accettazione della FCL nella diocesi quale movimento ecclesiale, ho preparato a San Domenico 97 persone per l’iniziazione camilliana, tenevo dei ritiri spirituali… Alla fine dell’anno Mamma-Eva stava così bene che mi ha visitato nella mia città. Era in grado di procurarmi la gioia sacra della „visita” da Budapest (700 km!), viaggiare con una sola valvola piantata dal Gigante dei Medici, Papp Lajos, solo pochi mesi prima. Allora ci siamo messi d’accordo di far uscire un bollettino mensile per il collegamento delle Famiglie Camilliane Ungheresi. In me, era già tutto pronto, aspettavo solo „il segno”, come il Signore Gesù alle nozze di Cana. E mi è stato donato „il segno” nella persona di Mamma-Eva…

Anni dopo, una volta, quando le parlavo molto delicatamente, che mi è sempre più difficile tenere il passo con i compiti che sono sempre di più, la redazione del Messaggio, la raccolta dei temi, la traduzione all’italiano, inviarlo… è diventato troppo per me, e le ho fatta la domanda, forse sarebbe meglio lasciarlo? …, in un istante si è ripetuto l’evento dell ospedale, si è scoppiato il suo ritmo di cuore e gridava a voce alta: „Nenche parola su questo!” – poi con la saggezza dei saggi ha accentuato: „Quest’è un intimazione!” Tale imperativo era ben conosciuta tra di noi, che una volta attorno una mia debolezza Ella mi ha tirato fuori così, che, poi le ho ricambiato dopo il suo intervento cardiaco.

Questo tono affermativo ho ricevuto solo dal nostro Arcivescovo, quando similmente gli ho messo la domanda, se vale la pena far uscire questo bollettino…? „Senz’altro! L’aspettiamo sempre!”

Sì, è vero che non fa bene al piccolino se si prende con i Grandi Santi nelle cose grandi… Tali legami non sono fatti per una vita breve terrestre, per quelli non meriterebbe combattere cosi tanto, qui c’è di più, la vita eterna, nel rispetto, carità, stima. Grazie e gratitudine a Loro, che portano l’immagine autenticamente qui sul cammino terreno!

Il Padre benedettino, Jáki Teodóz, compagno di viaggio di Mamma-Eva: Allo stesso giorno, a stessa età si è transito anche il Padre benedettino, forse andranno insieme davanti il Signore, cantando, sorridente, come facevano nella loro vita. Il Padre era battezzato nella chiesa di San Camillo di Győr, in qualche modo era collegato al nostro Santo. Lo chiamavanao „l’uccello cantante”.

Nell’aprile era il Padre l’invitato del girno spirituale di Szőkefalva, ma nell’ultimo momento si ammalò, ho dovuto sostituire. „Se non c’è cavallo va bene l’asinella”, dicevo, e nessuno pensava che senza conoscerlo entro con lui in un’amicizia spirituale. Spero di accettarmi. Mamma-Eva aiuterà, perché la Leonessa Madre Camilliana ci invia „mille benedizioni” dal Regno di Dio Onnipotente…

Notizie :

* Ilnostro Messaggio di nuovo si trova sul sito della Diocesi! Ringrazio di cuore a Dr. Jakubinyi György, arcivescovo per la sua intercessione. Accessibile qui sotto.

* Tra 6-17 maggio parte un pellegrinaggio da Szőkefalva per Fatima con Vári Gabriella: 0754457545

* Con l’aiuto di Dio ho finito la traduzione del Manuale di Formazionedella FCL, viene la stampa.

 



Con affetto, Bakó Mária Hajnalka, RO – 530 194 Csíkszereda, Hunyadi János, 45/A/27, Tel: 0040 366 10 22 55 / 0040 721 088 154 / e-mail: mariabako@hr.astral.roArchivio: www.camillo.romkat.ro (it) ehttp://www.kamill.romkat.ro/ (ungh)


 

<< febbraio 2013

dicembre 2012 >>